Dopo la seconda vittoria consecutiva in trasferta, Mihajlovic carica i suoi: è a caccia di risposte e anche la società non può esimersi dall’esame più importante
Ormai è diventata tutta una mera questione di numeri: con l’Europa salutata colpevolmente a gennaio, questo Toro sembra più un affare per ragionieri e contabili. Il Toro può battere il record dei 57 punti di Ventura, Belotti battere Mazzola che si è fermato a 29 gol in una stagione… E poi ancora i numeri dell’attacco, e gli altri, quelli milionari della clausola del Gallo. A furia di trovare un motivo per poter ancora seguire con interesse la stagione granata si è perso di vista l’unico numero che squadra e società avrebbero dovuto tenere bene in mente. Il numero 6: sei come il sesto posto, quello che la rosa del Toro – che vanta il principe della classifica marcatori di Serie A, Belotti, un Ljajic come quello visto nell’ultimo periodo, un attacco che resta il quarto migliore di tutta la serie A, un portiere di caratura internazionale – avrebbe potuto raggiungere o almeno provare a tenere alla portata fino all’ultimo.
Invece resta il Toro che rischia di affogare nei suoi soliti errori: un Toro che, dicono quegli stessi numeri di cui ormai tutti parlano, non ha una rosa inferiore a quelle delle ultime stagioni ma che rischia di fare peggio. Un Toro che a maggio potrebbe terminare la stagione fuori anche dall’ottavo posto (che consentirebbe, per esempio, di non esordire in Coppa Italia in pieno agosto) per colpe esclusivamente proprie. Mihajlovic, questo, lo ha sempre riconosciuto: i rigori sbagliati, i tanti gol subiti, un atteggiamento non sempre all’altezza di chi deve lottare per un traguardo importante. Non basta riconoscere i propri sbagli: la prova di maturità che il tecnico serbo ha chiesto ai suoi in vista di Sampdoria e Juventus, è la stessa che attende in primis la società e l’allenatore. Un esame che, se superato, consentirà al Toro di ergersi finalmente a modello, anziché confrontarsi continuamente con il passato.
E che cavolo però… ho letto solo l’articolo (totalmente privo di contenuti) senza leggere i commenti (non ho la minima idea di cosa vi siate scritti sotto). Legittimo il mio stupore: come fanno ad esserci così tanti commenti per un articolo così? Se, come dite, ne avete approfittato per parlare… Leggi il resto »
@T, mi va bene se dici così. io voglio solo dire che parlare qui su un articolo è solo un pretesto. fine. l’articolo è uno spunto che può venire anche da uno di noi senza aspettare sta roba della redazione. non viene prima la forma dell’articolo rispetto alla sostanza del… Leggi il resto »
Carlo scusa… illuminami un attimo: Tu dici che Belotti ha dimostrato di non poter essere una bandiera un mese fa? Cioè?
Forse perchè non sventolava di fronte a Tagliavento?
perché ha detto che non sa dove sarà il prossimo anno (e il futuro, noi sappiamo, dipende esattamene da lui). non mi pare difficile. o no?
A me invece uno dei commenti che maggiormente indispone è quello del tipo:”121 commenti su un articolo che non dice assolutamente nulla!!!”. Qui si discute a prescindere dall’argomento dell’articolo; è come entrare in un bar dove si incontrano degli amici; mica si aspetta che il barista tiri fuori l’argomento del… Leggi il resto »
ma infatti… io vengo qui per dire a @Scin{[Scin(Scin)]}{Scin[Scin(Scin)]} che è un pirla!
Chapeau!
bravo, scin, ecco allora il mio commento non era per te.